Ciao,
In questo caso studio ti voglio raccontare di come ho aiutato un’ azienda nel padovano a migliorare i risultati delle proprie campagne Google Ads.
Indice dei contenuti
L’azienda
Wellgen s.r.l. è un’azienda che opera nel settore wellness, producendo e commercializzando vasche idromassaggio, saune e bagni turco.
Obiettivi
L’azienda si è rivolta a me per capire come poter migliorare i risultati delle campagne Google attive sulle rete di ricerca.
Da una prima analisi sono emersi costi di acquisizione elevati per singolo lead (circa 100 euro/lead) e tassi di conversione molto al di sotto della media (meno dell’1%).
Quandi, a mio avviso, c’erano sicuramente grandi margini di miglioramento.
Strategia
Quando mi capita di ‘ereditare‘ un account da un’altra agenzia, cerco sempre di capire se i risultati siano migliorabili apportando semplici modifiche o se sia necessario rifare tutto da zero.
In questo caso, sebbene le campagne fossero strutturate discretamente, c’erano 2 grandi problemi:
- strategia d’offerta poco efficace;
- landing page non ottimale.
Criticità 1: strategia d’offerta
Senza voler entrare troppo nel tecnico, la strategia d’offerta è la modalità con cui partecipiamo alle aste per gli spazi pubblicitari.
Se non sai come funziona il meccanismo d’asta di Google Ads ti invito a leggere il mio articolo di approfondimento: come funziona Google Ads.
Quello che dobbiamo fare è dire a Big G:
“Ehy Google, utilizza il mio budget per intercettare utenti che convertiranno con maggior probabilità“
Google ha degli strumenti di machine learning estremamente sofisticati, che gli permettono di capire meglio di noi umani chi convertirà con maggior probabilità.
Qui invece gli stavamo dicendo:
“Ehy Google, utilizza il mio budget per posizionare sempre il mio annuncio in prima posizone“
Ma il nostro obiettivo non è tanto comparire in prima posizione, quanto portarci a casa il contatto di un potenziale cliente.
Secondo la mia esperienza, è conveniente avvalersi del machine learning di Google per quanto riguarda la strategia d’offerta.
Criticità 2: landing page
Per sfruttare al massimo questo strumento pubblicitario, la landing page deve essere estremamente pertinente con l’intento di ricerca dell’utente.
In generale, più siamo pertinenti e meno ci costerà una conversione.
Facciamo un esempio. Se l’utente ha cercato:
“minipiscina da interno“
e atterra su una pagina che parla di minipiscine generiche, è chiaro che non stiamo rispondendo in modo preciso alla sua richiesta.
Non trovando quello che cerca, uscirà dal nostro sito e avremo pagato un click a vuoto.
Su larga scala, questo si traduce in enormi sprechi di budget.
Per questo, prima di dare anche un solo euro a Google, conviene strutturate opportunamente:
- campagne
- gruppi di annunci
- parole chiave
- landing page
Operatività
Per quanto visto, ho deciso di creare una nuova campagna da zero, focalizzando il budget su un unico intento di ricerca.
Ma quale intento?
Per capirlo sono andato a guardare lo storico dei termini di ricerca che avevano prodotto almeno una conversione ed ho trovato che molti utenti cercavano una specifica tipologia di minipiscine.
Quindi ho creato la campagna attorno a questo intento.
Risultati
PRIMA
- Tasso di conversione: 0,49%
- Costo per lead: 93,14 euro
DOPO
- Tasso di conversione: 2,92%
- Costo per lead: 22,19 euro
Miglioramento del costo per lead del 76,2%
Conclusioni
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